Archivio del Baco da Seta

La bachicoltura raggiunse a Cave livelli di eccellenza costituendo per decenni una delle maggiori attività produttive della zona, garantendo lavoro soprattutto alle donne del posto. Una produzione talmente tanto importante e pregiata, da rendere necessario l’allestimento del mercato dei bozzoli, nel 1918, dove confluiva la produzione locale e quella dei territori limitrofi a cui venivano concessi anche premi in denaro.

 

In alcuni documenti dell’archivio storico comunale sono riportati i dati della “industria” del baco da seta nel Comune di Cave.

 

In modo particolare, in un elenco di dati del 7 Ottobre 1931, inviati alla Cattedra Ambulante di Agricoltura di Roma che chiedeva notizie aggiornate sull’allevamento dei bachi da seta negli anni dal 1928 al 1931, si specifica che erano state prodotte le seguenti quantità di bozzoli: 9000 Kg (1928), 6000 Kg (1929), 4200 Kg (1930) e 1000 Kg (1931).

 

In questo documento si nota, inoltre, che l’Ing. Antonio Clementi raccoglieva circa l’80% dell’intera produzione locale e il restante 20% era raccolto dal Dott. Luigi della Rovere e dall’Ing. Ettore Pistolesi.

Ulteriore conferma della grande produzione attiva nel comune cavense si evince dalle notizie statistiche dell’Ente Nazionale Serico sul raccolto di bozzoli in Italia: nel 1931 Cave risulta al secondo posto tra i comuni del Lazio per quantità prodotta.